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Chi Siamo

Glutiniente è il primo pastificio a offrire pasta senza glutine trafilata in oro e a lenta essiccazione, per una pasta sempre al dente.

Pastai per vocazione

Glutiniente nasce nel cuore del Parco Regionale dei Monti Picentini.

Michele, figlio d’arte, lavora da sempre nel mondo delle farine e dei cereali, sua sorella, Francesca, lascia gli Stati Uniti e decide di tornare per ricalcare i passi dei propri genitori, dei propri nonni.

Insieme decidono di dar vita a a Glutiniente, un pastificio che porta la tradizione artigianale nel senza glutine.

Prodotto Italiano

Trafilatura in oro

Senza Glutine

Acqua, farina e... tanto, tanto amore

Dalla selezione e dalla miscela delle farine si è passati allo studio e alla sperimentazione di tempi e temperature ideali per l’essiccazione che, a seconda dei formati, si aggirerà attorno ai quarantacinque gradi per 19/26 ore.

Infine la trafilatura in oro, che andrà a donare la migliore ruvidezza, porosità e permeabilità dei sughi.

L’attenzione al confezionamento, allo stoccaggio e alla logistica chiudono il cerchio ma, la passione e la dedizione, muovono Glutiniente nel continuare a cercare nuove combinazioni, nuove ricette e nuove soluzioni per reinventare ogni giorno la tradizione.

Made in Italy

Sembra riduttivo parlare di made in Italy per chi vive nel parco dei Monti Picentini, per chi è abituato a guardare ammirato alle proprie risorse, a pesarle, apprezzarle e valorizzarle. Il made in Italy è stata l’unica scelta possibile, l’unica che permettesse di produrre una pasta degna della migliore tradizione campana.

Valori nutrizionali per 100g

  • Valore energetico 344 Kcal / 1475 KJ
  • Grassi 0,9 g
  • di cui saturi 0,5 g
  • Carboidrati 76,5 g
  • di cui zuccheri 0,5 g
  • Proteine 7,2 g
  • Fibre 2,3 g
  • Sale 0,001 g

Autorizzazioni

  • Decreto Dirigenziale, Regione Campania n.198 del 04/03/2014
  • Inserita nel Registro Nazionale del Ministero della Salute del 30/05/2014
  • Produzione linea biologica

Nessun amore è più sincero dell’amore per il cibo

— George Bernard Shaw